01-04-2020

STOBER offre ai propri clienti riduttori, motori e azionamenti, ma anche soluzioni di automazione complete e un’ampia assistenza. L’obiettivo dell’azienda specializzata in trasmissioni è quello di fornire ai propri utenti un’assistenza a trecentosessanta gradi. È dagli anni ’80 che STOBER è specializzata nello sviluppo di riduttori planetari, la classe regina della tecnica di trasmissione.

Molto più di semplici riduttori planetari

STOBER offre ai propri clienti riduttori, motori e azionamenti, ma anche soluzioni di automazione complete e un’ampia assistenza. L’obiettivo dell’azienda specializzata in trasmissioni è quello di fornire ai propri utenti un’assistenza a trecentosessanta gradi. È dagli anni ’80 che STOBER è specializzata nello sviluppo di riduttori planetari, la classe regina della tecnica di trasmissione. Alla fine del 2019 l’azienda ha lanciato sul mercato la nuova generazione di servoriduttori planetari. A parità di potenza, e in considerazione delle numerose opzioni e possibilità di combinazione, queste trasmissioni sono le più compatte sul mercato. Un’ulteriore particolarità: ogni serie di motore può essere montata direttamente in ogni grandezza disponibile. Grazie a questa flessibilità, STOBER realizza la soluzione di trasmissione perfetta per ogni applicazione. Rispetto alla generazione precedente, la messa in funzione degli azionamenti e delle unità di comando è nettamente più veloce.

Quali sono stati gli aspetti prioritari durante lo sviluppo della nuova generazione di servomotoriduttori planetari? Artur Wagner ci pensa un attimo. “Compattezza e prestazioni, abbinate a un nuovo design”. Ed è proprio questo ciò che il Direttore della divisione Sviluppo riduttori e motori di STOBER, lo specialista di trasmissioni di Pforzheim, e il suo team, sono riusciti a ottenere. Inoltre, durante la progettazione di queste nuove serie i costruttori saranno in grado di dar vita alla soluzione di trasmissione assolutamente perfetta per ogni caso applicativo. “In considerazione della loro versatilità, i nuovi servomotoriduttori planetari sono i più compatti sul mercato. L’utente trae vantaggio dallo spazio di montaggio compatto, da un peso ridotto, da una coppia elevata e di conseguenza da una densità di potenza fino al 65% superiore”, spiega Wagner. Nel novembre del 2019, alla SPS Smart Production Solutions di Norimberga, STOBER ha presentato la nuova generazione di servomotoriduttori planetari davanti a un pubblico specialistico molto interessato.

Oltre 85 anni di esperienza

STOBER vanta oltre 85 anni di esperienza nel campo della progettazione e della produzione di componenti di trasmissione. Paul e Wilhelm Stöber, infatti, fondarono l’azienda, o meglio l’allora officina meccanica, nel lontano 1934. La volontà di realizzare le proprie idee e di ottimizzare ciò che reputavano non perfetto ha rappresentato uno stimolo per entrambi, almeno così si legge nella storia dell’azienda. Questo spirito contraddistingue ancora oggi non solo Patrick Stöber e Andreas Thiel, che dall’inizio del nuovo millennio hanno assunto la guida dell’azienda in qualità di terza generazione di dirigenti, ma anche tutti i collaboratori. “Oggi il nostro intero portafoglio prodotti, dalla meccanica all’elettronica, è sinonimo di qualità, durevolezza, sostenibilità, e praticamente assenza di guasti”, afferma soddisfatto Patrick Stöber.

Grazie a questo know-how, gli specialisti sono in grado di realizzare autonomamente l’intera catena cinematica. All’occorrenza il cliente riceve la soluzione di automazione completa, formata da riduttore, motore, elettronica e cavi, non importa in quale combinazione. “Da noi le necessarie specialità si ingranano l’una nell’altra come precise ruote dentate”, continua Patrick Stöber. “Non acquistiamo nessun componente aggiuntivo. In questo modo non abbiamo neppure bisogno di adattarci”. A essere decisivo è il pensiero sistematico con cui i progettisti lavorano fianco a fianco, dallo sviluppo dei riduttori fino a quello dei componenti elettronici, senza dimenticare i motori. L’amministratore attribuisce grande importanza alla comunicazione reciproca, che considera il presupposto fondamentale per ottenere un pacchetto completo. Ecco perché i responsabili dei singoli reparti sono costantemente in contatto gli uni con gli altri, così come con gli ingegneri della messa in funzione e gli assistenti clienti. “I tragitti brevi creano efficienza, efficacia e precisione”, sottolinea Stöber.

Pensiero sistematico

In un’azienda caratterizzata da questo pensiero sistematico largamente condiviso non è un caso che la terza generazione di servomotoriduttori planetari abbia visto la luce insieme alla terza generazione di dirigenti dell’azienda. I riduttori planetari sono la classe regina dei riduttori. STOBER figura tra le aziende specializzate in questo campo sin dagli anni ’80. Questi componenti presentano una struttura compatta e possono resistere a coppie elevate perché, a differenza di quanto accade nei riduttori tradizionali, le forze vengono distribuite su più ruote dentate. Ciò traspare anche dalla straordinaria rigidità.

Per l’amministratore Stöber questi componenti sono ancora oggi la pietra miliare di ogni sistema di azionamento, anche in questa generazione, sebbene nel frattempo l’azienda di Pforzheim abbia ampliato enormemente l’offerta. “Sono molte le aziende in grado di produrre motori e azionamenti, ma nel nostro caso il cuore del sistema è proprio questo riduttore”, afferma.

Le menti dietro lo sviluppo della nuova generazione sono Artur Wagner e il suo team. Wagner, un ingegnere meccanico che lavora in azienda da quasi 28 anni, ha contribuito in misura determinante anche allo sviluppo della seconda generazione, ma stiamo parlando di quasi 16 anni fa. “Negli anni ’90 siamo stati i primi produttori sul mercato a offrire il riduttore planetario con dentatura elicoidale silenziosa”, riferisce con orgoglio.

Tuttavia, ora i concorrenti hanno raggiunto un livello tecnologico simile e, per certi versi, addirittura superiore, come dal punto di vista estetico. “L’aspetto esteriore è sempre più importante sul mercato”, spiega Wagner. “Alcuni riduttori di concorrenti più economici sembravano di qualità superiore rispetto alla nostra soluzione, sebbene non lo fossero”. Nella nuova generazione, quindi, STOBER ha ottimizzato anche il design. I profili sono scorrevoli e la struttura superficiale è nettamente più liscia. Per esempio, i tappi di plastica nella flangia di collegamento del motore sono stati sostituiti con tappi a vite svasati. “Ora anche l’aspetto esteriore riflette il valore intrinseco dei riduttori”, sorride Wagner. Sono un vero e proprio portento.

Questo grazie, tra l’altro, al ridotto momento di inerzia di massa e all’assenza dell’adattatore motore. Ciò permette di sfruttare appieno la dinamica della trasmissione – un vero vantaggio per i clienti. La nuova generazione si fa valere anche per la massima resistenza al gioco torsionale e la sua robustezza.

Gli utenti traggono vantaggio da coppie di accelerazione superiori del 60%, da un aumento del numero di giri del 45% e da una resistenza alla torsione maggiorata anche del 50%. “Questo grazie anche alla dentatura, ossia il cuore del riduttore”, spiega Wagner. “Nella nuova generazione abbiamo ottimizzato la dentatura per la coppia richiesta di volta in volta”.

Flessibili dal montaggio del motore ai cuscinetti

La nuova generazione di riduttori planetari convince soprattutto per la sua grande versatilità. Tutti i motori STOBER, come le serie EZ o i motori Lean senza encoder, possono essere montati direttamente e senza adattatore, in ogni grandezza desiderata. Per il collegamento di motori di terzi, lo specialista delle trasmissioni mette a disposizione una tecnologia di interfaccia unica: gli adattatori motore STOBER sono disponibili con diversi accoppiamenti e nella variante ServoStop con un freno integrato; inoltre gli adattatori possono essere combinati con riduttori standard o a gioco ridotto. In particolare, il formato “large” dell’adattatore con piastra motore maggiorata consente il collegamento dei riduttori STOBER più compatti a motori molto grandi, una caratteristica unica sul mercato.

Un ulteriore vantaggio rispetto alla concorrenza: è possibile scegliere i cuscinetti adatti all’applicazione tra cuscinetti a sfere a gola profonda, a rulli cilindrici o obliqui. Questi cuscinetti ottimizzati per quanto riguarda l’attrito consentono in generale numeri di giri superiori.

Grazie a una tale molteplicità di varianti, i costruttori nella fase di progettazione saranno in grado di dar vita alla soluzione di trasmissione assolutamente perfetta per ogni caso applicativo. Un motore più piccolo per ottimizzare il rendimento? A questo forse si potrebbe associare anche un azionamento più piccolo, riducendo così anche i costi.

Tutto per la qualità

“A ciò si aggiunge il cartellino del modello elettronico ampliato che semplifica enormemente la messa in funzione tramite plug and play sui relativi azionamenti”, spiega Artur Wagner. “I motoriduttori possono quindi essere identificati in modo univoco. Non è più necessario eseguire una complicata parametrizzazione, con il rischio di commettere errori. Di conseguenza l’intera configurazione del sistema sarà molto più veloce”.

Naturalmente, nella fase di sviluppo gli ingegneri si sono trovati di fronte anche a diverse sfide. “Rispetto alla versione precedente volevamo migliorare le prestazioni e contemporaneamente rendere più compatti i componenti. Ma in nessun caso i costi sarebbero dovuti aumentare”, spiega Wagner. Wagner e il suo team hanno vinto questa sfida ricorrendo alle nuove tecnologie produttive. Ma questo non era l’unico problema da risolvere: “Volevamo ridurre in generale il numero dei moduli”, afferma. “Ci siamo riusciti con una gestione coerente delle varianti e interfacce uniformi”, conclude.

Per continuare a garantire l’alta qualità costante del montaggio finale, nella sede principale di Pforzheim lo specialista ha sviluppato un nuovo banco di prova “end of line” specifico per la nuova generazione. “Ovviamente vogliamo fornire ai nostri utenti solo soluzioni all’altezza dei nostri requisiti di qualità”, afferma Michael Fitzer, responsabile della Pianificazione centrale tecnica di STOBER. E i nostri requisiti sono davvero alti. In questo modo tutte le trasmissioni che escono dalla nostra azienda sono controllate e documentate.

Con questa nuova generazione, STOBER dimostra la propria vicinanza ai clienti. “Siamo sempre in grado di reagire tempestivamente”, afferma l’amministratore Patrick Stöber. “Non importa quale sia la situazione del cliente. Decisivi sono la collaborazione professionale e il gioco di squadra da pari a pari”. STOBER rimane al fianco dei propri clienti dalla progettazione dell’impianto alla messa in funzione, senza trascurare nemmeno l’assistenza personale post-vendita. “Siamo vicini al cliente e soddisfiamo le sue esigenze 24 ore su 24, 7 giorni su 7″, spiega Stöber. Perché per noi il cliente non è un numero, lo conosciamo per nome”. Ed è proprio questo ciò che contraddistingue l’azienda di Pforzheim, che del resto ha anche riscosso molta simpatia secondo quanto emerso da una cosiddetta analisi FAN condotta tra i clienti lo scorso anno.